Siccità, Pnrr, invasi. Il Ministero dell’agricoltura si attivi per favorire e garantire il miglioramento della raccolta della risorsa idrica anche agevolando le pratiche autorizzative
Un’interrogazione al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, per conoscere quali iniziative intenda attivare per garantire un costante miglioramento della raccolta delle risorse idriche negli invasi esistenti in tutto il territorio nazionale, per consentire un uso razionale delle risorse idriche disponibili e tutelare la produzione agroalimentare.
E’ quanto chiesto dal Senatore del Partito Democratico Silvio Franceschelli insieme alla Senatrice Simona Malpezzi e il Senatore Michele Fina, che ha interrogato il Ministro Lollobrigida su quali iniziative intenda intraprendere per garantire la piena realizzazione degli interventi relativi alle infrastrutture idriche previsti dal Pnrr e il pieno utilizzo delle risorse assegnate per tali finalità, anche a tutela della produzione agroalimentare nazionale. Il precedente Governo aveva, infatti, destinato importanti fondi del Pnrr per gli investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.
L’interrogazione, inoltre, chiede se il Ministro Lollobrigida intenda attivarsi per favorire la realizzazione del piano per gli invasi di medie dimensioni nonché per semplificare la normativa, le procedure per la realizzazione e manutenzione da parte degli agricoltori dei laghetti collinari, piccoli invasi e vasche, e garantire per tale via le produzioni agricole. “Numerosi agricoltori – ha sottolineato Franceschelli – hanno evidenziato la necessità di una normativa ‘sostenibile’ che consenta loro di realizzare piccoli invasi nelle zone collinari, fondamentali per affrontare in sicurezza le stagioni produttive e le annate anomale dal punto di vista climatico, senza gravare sulle risorse idriche in falda, dei fiumi e dei laghi, considerato che l’irrigazione è un’esigenza stabile necessaria a garantire la produzione e la qualità del prodotto agricolo al punto da definire il Piano Nazionale Irriguo quale infrastruttura strategica di valenza nazionale”.
Il documento richiama poi la necessità di attivarsi per garantire un intervento normativo, di finanziamento e di attuazione finalizzato al riutilizzo di invasi, opere di sbarramento, dighe di ritenuta o traverse, che attualmente risultano non impiegati o parzialmente sfruttati se non incompiuti. Sempre nell’interrogazione Franceschelli ha infine chiesto al ministro se valuta l’opportunità di istituire una cabina di regia nazionale che coinvolga i Ministeri interessati, le Regioni, la Protezione civile, le Autorità di Distretto, i Consorzi di bonifica, le associazioni di impresa, i gestori idrici ed energetici e quanti altri siano valutati competenti volta a definire un contesto normativo e autorizzativo che sia chiaro nei contenuti, nelle competenze e nei termini, nonché armonico e semplificato, che nel rispetto dell’ambiente consenta di intervenire con rapidità ed efficacia, stante la condizione emergenziale esistente.
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